PENSIERI DEL LAMBRUSCO CONTRO L’INVASIONE di Camillo Langone

Recensione di Maria Luisa Donatiello
Al tempo della scuola ho appreso che ogni vocabolo terminante in -ismo contiene in sé un’accezione negativa in quanto estremismo. Camillo Langone non risparmia niente e nessuno nel bene e nel male. Nel suo mirino sono capitati personaggi pubblici, politici, attori, sportivi, santi, papi e i temi trattati sono tutti designati da vocabolismi frutti di una società alla deriva: animalismo, immigrazionismo, genderismo, ambientalismo, esibizionismo, europeismo, evoluzionismo, estinzionismo solo per citarne alcuni. L’autore scrive di sé:
Nessuna diplomazia nel linguaggio diretto e sarcastico. Tra fatti di cronaca e citazioni bibliche Langone denuncia il peccato e pure il peccatore. Impavido intellettuale si concede, in un forbito linguaggio, anche momenti di scurrili licenze poetiche e ironie che a tratti fanno anche sorridere.
Non se ne possono non apprezzare le intenzioni, i pensieri e i valori profondi, buoni, cristiani! Circa l’estinzionismo, la distruzione della famiglia e contro la pratica dell’utero in affitto scrive:
Maschi e femmine Dio ci creò e la differenza della natura uomo donna e dei ruoli padre madre, diversi e complementari, va tutelata e preservata fortemente per il bene comune.
Langone tira le orecchie soprattutto alla politica incapace spesso di tutelare la vita, la famiglia naturale, i diritti dei bambini e dei più deboli e che con scelte errate ci espone alla miriade di invasioni (per citare il sottotitolo del libro), tanto intime quanto devastanti, dell’odierna società relativista e idolatra.
Pensieri del lambrusco, titolo del volume edito nel 2016 da Marsilio Editori, inneggia all’unico vino autoctono italiano e al buon Dio che lo creò.
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